domenica 1 novembre 2015

Rosso Floyd - Michele Mari

TITOLO: Rosso Floyd
AUTORE: Michele Mari
EDIZIONE: Einaudi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2010
PAGINE: 288
PREZZO: 12,00 € (ebook: 6,99)
GENERE: narrativa italiana
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RECENSIONE DI: Agnes
VOTO: ★★★★

"Romanzo in 30 confessioni, 53 testimonianze, 27 lamentazioni di cui 11 oltremondane, 6 interrogazioni, 3 esortazioni, 15 referti, una rivelazione e una contemplazione."



Chi erano per te i Pink Floyd prima di leggere questo libro? Un gruppo della vecchia generazione tra i preferiti di papà.
Quali canzoni conoscevi? Beh, le più famose: Another brick in the wall e Wish you were here.
Chi sono i componenti della band? Mah... se non ricordo male uno si chiama tipo Gilmour.
Mai sentito parlare di Syd Barrett? uhm... no... non mi dice niente.





Questo libro è un insieme di testimonianze, confessioni e lamentazioni da parte di personaggi che hanno ruotato, in maniera più o meno diretta, intorno a uno dei gruppi che ha fatto la storia della musica: i Pink Floyd.
La foto che ho deciso di mostrarvi per presentarvi la band rappresenta un momento di transito da Syd Barrett a David Gilmour e viene citata nella Testimonianza decimonona: Michael Rock nella quale il fotografo spiega:

"In basso ci sono i mezzibusti di Dave e Rick, dietro di loro, in piedi come nelle foto delle squadre di calcio, Nick e Roger. E più dietro ancora, Syd. Ma mentre le prime quattro facce hanno le stesse dimensioni, quella di Syd è sensibilmente più piccola, segno che si era collocato a una certa distanza dai suoi compagni; in questo modo risulta anche più basso di Nick e Roger, tanto che il suo volto è quasi al centro della foto, come se stesse cercando di incunearsi fra i compagni. Aggiungete il fatto che è l'unico leggermente sfuocato, e avrete l'agghiacciante sensazione di trovarvi di fronte a quattro esseri viventi e a un fantasma."

Le diverse voci che prendono la parola e che a volte si trovano a litigare o a darsi manforte, ci raccontano la storia di questi cinque uomini: Syd Barrett, il Diamante, colui che ha inventato il nome Pink Floyd, che ha scritto e composto la maggior parte delle prime canzoni portando la band ai primi posti nelle classifiche, che era all'avanguardia, forse troppo, e che è impazzito obbligando i suoi compagni ad allontanarlo dal gruppo;
Roger Waters che ha sofferto più di tutti gli altri per Syd, che si è imposto come leader, che ha scritto quasi per intero "The wall" e "The final cut", che alla fine ha lasciato il gruppo dedicandosi a una carriera solista; Richard Wright, il pianista, quello dall'impostazione più classica, che dopo anni di carriera insieme viene cacciato da Waters per essere riaccolto qualche anno dopo da Gilmour; Nick Mason che come tutti i batteristi rimane un po' meno in primo piano, l'unico che c'è sempre stato e che è sempre andato d'accordo con tutti; David Gilmour che inizialmente doveva solo coprire gli errori in pubblico di Syd ma che alla fine lo ha rimpiazzato, che ha conquistato il cuore di tutti i suoi fan e che alla fine è diventato leader lui stesso.
Amici, colleghi, famigliari, fan ci raccontano i Pink Floyd e quello che ha rappresentato per loro negli anni la leggenda del Diamante.




Cosa pensi di questo libro di Michele Mari? Michele Mari è riuscito a scatenare in me una curiosità incontrollabile e infatti la mia lettura è stata accompagnata da continui salti su internet e su YouTube per cercare informazioni e video. Capitoli brevi, non più di quattro pagine, che ti invogliano a proseguire la lettura. Ogni volta è stato difficile mettere uno stop e se non fosse stato per altre letture in corso e la necessità di avere più fonti lo avrei finito in due o tre giorni. Non so che effetto faccia su coloro che amano i Pink Floyd ma su chi come me è alle basi fa sicuramente più di una qualsiasi biografia!
Chi sono per te i Pink Floyd adesso? Non è che ora sono diventata la loro fan ed esperta numero uno ma sono una band che mi pento amaramente di aver aspettato tanto per conoscere e spero d'ora in poi di colmare la mia lacuna.
Quali nuove canzoni hai conosciuto durante la lettura? Ho passato una settimana in cui ho ascoltato gli album "Atom heart mother" e "Ummagamma" per intero, più e più volte le canzoni The great gig in the Sky e Comfortably numb, ho guardato il film "The wall" e il concerto "Pink Floyd: live at Pompei" continuando ad avere in testa la melodia di Echoes.... E ho ancora tanto altro da ascoltare!
Cosa pensi ora di Syd Barrett? Non so bene cosa pensare... Mi ha fatto tanta tenerezza la sua storia e penso che tutti abbiano sofferto della situazione. Mi chiedo cosa abbia provato lui in tutti quegli anni di delirio interiore. Mi ha colpito la Testimonianza vigesima: Rosemary Breen
in cui la sorella afferma:

"Fino all'ultimo, quando parlava dei Pink Floyd, Syd li ha chiamati in un solo modo: "La mia band". Lui recluso sottoterra e loro a riempire gli stadi del mondo, ma erano suoi."

Agnes

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