martedì 8 marzo 2016

Suffragette

Titolo: Suffragette
Anno: 2015 (2016 in Italia)
Durata: 106 minuti
Genere: drammatico, storico
Regia: Sarah Gavron
Distribuzione: BiM Distribuzione
Trailer

Voto: ★★★★1/2




 
Attori e Ruoli:
Carey Mulligan: Maud Watts
Helena Bonham Carter: Edith Ellyn
Meryl Streep: Emmeline Pankhurst
Natalie Press: Emily Davison
Anne-Marie Duff: Violet Miller
Romola Garai: Alice Haughton
Ben Whishaw: Sonny Watts
Brendan Gleeson: Steed
Samuel West: Benedict
Adrian Schiller: David Lloyd George
Finbar Lynch: Hugh Ellyn
Grace Stottor: Maggie Miller
Geoff Bell: Norman Taylor
Adam Michael Dodd: George Watts
Sarah Finigan: signora Garston
Lorraine Stanley: signora Coleman
Adam Nagaitis: sig. Cummins
Amanda Lawrence: miss Withers
Shelley Longworth: miss. Samson


La trama di base è molto semplice (presa da Wikipedia):
Londra, 1912. Maud Watts è una giovane lavandaia. Durante una consegna di lavoro si ritrova al centro di una rivolta per il diritto al voto femminile dove riconosce una sua collega, Violet Miller. Incoraggiata da Violet, Maud decide di partecipare ad una riunione ed unirsi al movimento delle suffragiste.
Inizia così una lunga battaglia da parte di Maud e le altre coraggiose donne che fecero parte del movimento suffragista per ottenere il diritto al voto, concesso dal parlamento britannico nel 1928.

Ma il film e il suo contenuto...non sono affatto semplici ne banali.
Se pensate questo, beh...avete sbagliato!
No, non film, ma vita, cervello, abitudini....tutto!
Si, sono dura e brusca, ma dopo averlo visto come posso non esserlo?


Premetto, sono femminista...
No, esserlo non vuol dire lottare perche le donne sono migliori, infatti ci sono uomini femministi;
Esserlo vuol semplicemente dire che Vuoi una parità e rispetto tra chiunque, in qualsiasi luogo del mondo.



La pellicola mostra donne coraggiose, forti e che, nonostante tutto intorno a loro le schiacci, lottano e non si arrendono per riuscire ad ottenere ciò che vogliono: il diritto di votare!





So che può sembrare banale, probabilmente
scontato o inutile oggi, ma è un diritto che gli uomini hanno guadagnato lottando e che le donne hanno guadagnato lottando con le unghie e con i denti, ostacolate dagli stessi uomini.
Erano considerate inferiori, proprietà dei mariti, non avevano diritti, non avenano....nulla.
E questa storia ne porta sul grande schermo una piccola parte, un frammento di una grande lotta, qualcosa che paese dopo paese è stato preteso, è stato voluto, si è lottato e alla fine si è ottenuto.


La storia di una giovane donna, Maud, che lentamente si accorge che qualcosa sta cambiando; che le
donne stanno iniziando a lottare per il diritto di voto. All'inizio non capisce, non comprende, ma andando avanti, piano piano si accorge che questo è fondamentale, è indispensabile per le donne, per poter decidere il loro destino e quello delle donne che seguiranno.

Importanti nel suo cammino sono Violet, una donna un poco più grande che le mostrerà il movimento e la inizierà a questa lotta; insieme a lei Edith Ellyn (interpretata da Helena Bonham Carter) una farmacista che avrebbe voluto diventare medico, ma che grazie allo sforzo della madre riesce almeno a raggiungere quel titolo. A spronarla è la voglia di permettere alle donne di poter decidere il loro destino, di poter studiare e poter scegliere la loro vita.

Purtroppo marginale la presenza di Emmeline Pankhurst (Meryl Streep), la mente dietro al movimento.

Vedremo Maud credere sempre di più nelle suffragette quando il marito le volta le spalle, quando si rende conto di non aver nessun diritto sul proprio figlio,...qualcosa scatta in lei e la cambia, spronandola a lottare e non farmarsi.




Una storia probabilmente inventata, ma che ha del vero!



Emmeline Pankhurst (Manchester, 15 luglio 1858 – Londra, 14 giugno 1928) è stata un'attivista e politica britannica che guidò il movimento suffragista femminile del Regno Unito.

Emily Davison (Londra, 11 ottobre 1872 – 8 giugno 1913) è stata un'attivista inglese. Impegnata nella lotta per la conquista del diritto di voto per le donne, durante una manifestazione di protesta venne colpita dal cavallo di re Giorgio V al Derby di Epsom il 4 giugno 1913, e morì quattro giorni dopo.

Non è realmente esistita Edith Ellyn, il personaggio è una sorta di fusione tra: Edith GarrudEdith New.

Edith Garrud [...] è stata una donna di quelle che la storia dovrebbe ricordare. Una delle prime a imparare e ad insegnare l’arte marziale dello jujitsu, si prodigò per la causa delle suffragette e insegnò loro a difendersi e a combattere contro gli attacchi violenti della polizia.

 *  °  *  °  *  °  *  °  *  °  *  °  *  °  * 

 Preferisco essere una ribelle piuttosto che una schiava


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Oggi è una giornta un po' strana per parlarne, ovvero l'8 marzo, la Festa della Donna.

Io sono spaccata a metà: 
festeggiare o meno? 

Un giorno solo non merita nulla, come un solo giorno per la memoria, o qualsiasi altra cosa importante che non può e non deve essere una festa per una giornata soltanto, ma deve rappresentare un tassello della nostra quotidianità.

Mi divido perchè c'è ancora chi deve dire come festeggiare questa occasione:
...Spogliarello? Festa solo con le amiche? Non festeggiare?...
Ed oltre a dirtelo, punta il dito verso chi festeggia in altro modo perpetrando (inutili e stupidi) stereotipi maschilisti.
"Sei una tr**a se vai agli spogliarelli"
"Uscire una volta sola con le amiche? Ma che sfigate!"
Per arrivare all'ultima perla di quest'anno:
"Ricordati che a San Valentino eri innamorata"
Mi spiegate che vuol dire?!?

La libertà di fare ciò che si vuole, quando si vuole, come si vuole (se ciò non fa male a nessuno)?
Purtroppo ancora no! 
E le più grandi nemiche delle donne spesso sono le stesse donne che giustificano certi atteggiamenti, si nascondono, criticano,...e impediscono alle cose di cambiare.
Agli stereotipi di cadere.
Per ora almeno.
Perchè, come si è visto, lottare per qualcosa non è mai una causa persa e nel tempo, si avrà ragione.

Io avrei apprezzato una scelta di marketing che avesse proposto l'uscita l'8, invece del 3 marzo.
SO che non avrebbe attirato, ma è comunque dare un messaggio:

queste donne sono esistite, 
erano coraggiose,
hanno lottato, 
hanno perso molto,
alcune additittura la vita,
per darvi una possibilità di scelta, 
non dimenticatele, 
non oggi, almeno

Non dimenticate, ma non arrendetevi nemmeno.
Battaglie ce ne sono e ce ne saranno perchè siamo ancora inferiori in molti campi, e non solo noi donne, ma anche i gay, i trans, i disabili,....e la lista purtroppo prosegue;
ma le cose le hanno cambiate le persone coraggiose e altrettante le cambieranno.

Basti vedere quanti si sono mobilitati in Italia per chiedere il riconoscimento e la possibilità di adozione dei bambini ai compagni dei loro papà o mamme, sia etero che gay. Purtroppo la conclusione è...deludente; ma è una battaglia non la guerra. 

La gente vuole cambiamenti e questi arriveranno!  




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