mercoledì 18 maggio 2016

Il rancore non dimentica - Luca Russo


Il rancore non dimenticaTITOLO: Il rancore non dimentica
AUTORE: Luca Russo
EDITORE: Maglio Editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
PAGINE: 296
PREZZO (di copertina): 15.50 euro
GENERE: giallo/ noir
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RECENSIONE DI: Roby
VOTO: ★★★




"Aeroporto Marconi, Bologna. Roberto Tassi, giovane e aitante promoter pubblicitario, si ritrova una banconota da 10 euro con il nome e cognome di una sua vecchia fiamma. Incuriosito dalla coincidenza prova a telefonare alla ragazza, Rebecca Arlotti, con la speranza di un appuntamento, che non avrà mai luogo. Una serie di vittime, il cui destino è profeticamente marchiato su banconote da 10 euro, lasciano intendere all'ispettore di polizia, Davide Quarto, un modus operandi di un unico killer, che nel bolognese sta causando una lunga scia di morte. Ben presto la catena di omicidi diventa anche un'aperta sfida all'intero corpo di polizia, incapace di porre un freno alla carneficina e di risalire all'identità dell'assassino. In una serrata corsa contro il tempo, Davide Quarto tenterà di salvare più vite possibili, scontrandosi con il suo passato e un rancore che non dimentica."


Oggi parliamo del romanzo d'esordio dello scrittore e bancario bolognese Luca Russo. Ho accettato di recensire questo libro perchè ambientato nella fantastica Bologna e l'idea di leggere un thriller che partisse dalle "profezie di omicidi" impresse sulle banconote da 10 euro mi ha interessato molto. 
Quasi come le foglie della Sibilla cumana che vorticosamente volavano nel suo antro, così le banconote del "killer delle due torri"  girano per Bologna annunciando il prossimo assassinio.


Ho apprezzato molto lo stile dell'autore. Lontano dai classici gialli, questo libro si contraddistingue per la minuzia di particolari e per le dettagliate descrizioni che sembrano trasportarci esattamente nei luoghi illustrati.
La penna (o forse è meglio dire la tastiera) dell'autore sembra essere stata contagiata dalla pregressa lettura di classici che hanno reso meno scontata la sua scrittura, allontanando questo libro dai banali gialli pubblicati in serie durante l'estate.

Sebbene le prolisse, anche se a volte forzate, suddette influenze siano, a mio avviso, premiabili in qualsiasi contesto quando si vogliono descrivere situazioni, ambientazioni ed oggetti, tuttavia ritengo che poco si adattino a dei dialoghi ambientati nel 2011. Non credo, infatti, che nel linguaggio contemporaneo si possano sentire discorsi pieni di lunghe proposizioni incidentali come quelle proposte in questo libro.

Sebbene la suspense in un giallo sia indispensabile, ritengo, inoltre, che protrarre fino a più della metà  del libro il buio nel quale brancola la polizia di Bologna sia un pò eccessivo. Mi aspettavo maggiori colpi di scena che sono venuti meno,se non nell'insospettabile finale.

E' proprio la conclusione del romanzo che mi ha spiazzata lasciandomi dubbiosa sul, personalissimo ed opinabile, giudizio da dare a questo scritto.
Di certo non vi aspetterete mai che il libro possa concludersi in questo modo. Può essere questo un punto a favore del romanzo anche se, a dirla tutta, mi ha lasciato un pò di amaro in bocca. 
Avrà forse l'autore terminato il libro in questo modo per lasciare aperta la porta ad un possible sequel? Spero di si anche se credo avrebbe dovuto seminare maggiori presupposti per poter lasciare l'acquolina in bocca ai suoi lettori.

Ciò che ho pensato leggendo questo giallo è che l'autore fosse destinato ad un altro genere letterario. Mi è sembrato quasi sprecato un  talento come quello di Luca Russo in un libro come questo. 
Andando avanti nella lettura ho infatti sentito forte il bisogno di leggere un'altra tipologia di contesto e personaggi che provenissero dalla stessa penna.

Per fortuna l'autore ha già provveduto a scrivere un nuovo romanzo e credo che queste vesti saranno più adatte ad uno scrittore come questo.


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