AUTORE: Kerstin Gier
EDITORE: Corbaccio
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2012
PAGINE: 217
PREZZO: 12,90 euro
GENERE: Narrativa
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO: ★★★★☆
Caroline è intelligentissima, ha
conseguito diverse lauree, sa suonare, parla diverse lingue, è brava con i
numeri e, a meno di trent’anni, è rimasta vedova di un uomo che, oltre ad avere
molte decine di anni più di lei, era anche il padre del suo ex. Per lei non
sarà facile riprendersi soprattutto perché, dopo la morte del marito, ha
scoperto che questo era molto ricco e, come se non bastasse, Caroline dovrà
affrontare anche tutti i parenti dell’uomo che rivendicano l’eredità, lasciata
tutta a lei.
Dopo aver letto le due meravigliose trilogie urban fantasy della Gier (La trilogia delle gemme e La trilogia dei sogni), ho deciso di provare a leggere anche questo, nonostante sia un genere completamente diverso dai precedenti, motivo per cui ne ho rimandato così a lungo la lettura. Infatti, sono veramente pochi, a mio parere, gli scrittori che sanno passare da un genere all’altro scrivendo comunque belle storie. Beh, posso affermare che la Gier rientra tra questi pochi e, a questo punto, credo che potrebbe scrivere di tutto e avere comunque successo! Ed è riuscita a scrivere questa storia mantenendo comunque il suo stile. Infatti, anche in questo libro, come negli altri, ha inserito quella dose di umorismo/sarcasmo che tanto adoro delle sue storie e lo ha fatto nonostante il fatto che il tema (il dolore per la perdita del proprio marito) non sia molto allegro. Tuttavia, ciò non finisce per rendere “ridicola” la storia e non sminuisce il dolore della protagonista. Anzi, forse è proprio questo suo elemento caratteristico che riesce a smorzare situazioni alle volte un po’ tese.
Mi piace tantissimo anche
Caroline (come d’altronde le altre protagoniste dei suoi libri). Essendo molto
intelligente deve spesso far finta di sapere meno di quel che sa per non
mettere a disagio gli altri, come d’altronde ha fatto con il suo ex che, non ha
appena ha scorto un po’ della vera Caroline, l’ha lasciata. Per di più, per
qualche strana coincidenza lei finisce per mettersi con il padre di lui (che di
lei apprezza proprio la sua intelligenza) e lo sposa. E non importa se hanno
pochi soldi (o almeno così ha creduto per tutto il matrimonio) o se entrambe le
famiglie non approvano per la grande differenza di età. Lei è felice, può
essere sé stessa, forse per la prima volta nella sua vita, ed è questo quello
che conta. Ma la morte del marito la getta in uno stato di disperazione dal
quale non sembra esserci via di uscita.
Ed è proprio questa fase (di
dolore in cui non manca un tentativo di ripresa in cui Caroline sarà aiutata
dalla sua famiglia) che viene descritta nel libro alternandola, però, ad eventi
del passato, eventi che l’hanno portata a fare la conoscenza di Karl, suo
marito.
La storia mi è piaciuta molto,
risulta scorrevole e, nel complesso, leggera (insomma non è un libro di quelli
angoscianti dove si scoppia in lacrime) e ve la consiglio tantissimo
soprattutto se avete già letto altro di suo e vi è piaciuto.
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