sabato 12 agosto 2017

The chemist - Stephenie Meyer

TITOLO: The chemist
AUTORE: Stephenie Meyer
EDITORE: Rizzoli
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2016
PAGINE: 540
PREZZO: 20 euro
GENERE: Thriller
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★★


Chi l’aveva condannata a morte temeva ciò che sapeva, ma non aveva mai avuto paura di lei. Forse era ora che le cose cambiassero

Alex, o meglio Juliana, lavorava per il governo degli Stati Uniti. Ora, però, quello stesso governo le dà la caccia per ucciderla motivo per cui è costretta a spostarsi in continuazione e a cambiare sempre nome. Dopo qualche anno in fuga il suo ex capo le offre la possibilità di vivere finalmente una vita tranquilla in cambio di un ultimo lavoro perché lei è la migliore nel suo campo: è una torturatrice. Tuttavia, quello che sembrava un lavoro semplice si trasforma in una trappola e lei farà tutto ciò che può per vendicarsi.

Avendo già letto tutti i suoi altri libri mi aspettavo grandi cose da questo. In realtà, non ne sono rimasta pienamente soddisfatta. Ma andiamo con ordine.
Per prima cosa, a differenza degli altri romanzi della Meyer, qui la storia non è narrata dal punto di vista della protagonista ma in terza persona. Non mi dispiace, ma sicuramente preferisco il primo caso in quanto mi dà l’idea di farmi entrare maggiormente nel libro e immedesimarmi nel protagonista di turno.
Inoltre, le prime 50 pagine le ho trovate veramente poco scorrevoli, forse un po’ troppo descrittive (proprio a causa del fatto della narrazione in terza persona) e con dialoghi quasi nulli. Subito dopo, però, nel momento in cui Alex cattura il soggetto e inizia a “interrogarlo” la lettura diventa molto più scorrevole e la storia parecchio interessante. Infatti, Daniel, continua a ripetere di non essere chi lei crede che sia. E qua nella mia mente si alternavano fasi in cui gli credevo a fasi in cui il dubbio che mentisse (e fosse molto bravo in questo) mi veniva. Ma forse, ho semplicemente preteso troppo. La spiegazione che verrà data, in realtà, è alquanto banale. In ogni caso, pian piano la lettura diventa di nuovo lenta e, in generale, ho trovato la storia scorrevole nei momenti di azione ma, nei momenti di calma anche il ritmo e l’interesse subivano un arresto.
In aggiunta a questo non mi ha convinto nemmeno il fatto che Daniel si innamori (ricambiato) di Alex perché ritengo che c’entri poco e niente con la storia principale cioè quella di Alex incastrata da qualcuno ai piani alti. Se il romanzo si fosse concentrato su questo quasi sicuramente, secondo me, il libro avrebbe avuto una marcia in più….un vero e proprio thriller adrenalinico insomma!
E poi, ritornando ad Alex e Daniel….lei ti tortura in modo atroce e la prima cosa che fai quando ti liberi praticamente è chiederle un appuntamento? Solo a me suona strano? Si potrebbe pensare alla sindrome di Stoccolma (dubbio che assale anche Alex) ma ben presto si capisce che sicuramente non si tratta di questo e che lui è sincero. Quindi il tutto per me è un grande BAH!!
Tutti questi fattori hanno contribuito al mio giudizio finale, non proprio positivo. Ho tuttavia assegnato tre stelline perché la storia ha buone premesse ed è comunque gradevole anche se non completamente originale. Infatti di certo non mancano film, serie tv ecc di ex spie in fuga dai loro ex capi.

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