AUTORE: Stephenie Meyer
EDITORE: Rizzoli
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2016
PAGINE: 540
PREZZO: 20 euro
GENERE: Thriller
-------------------------------
RECENSIONE DI: Chiara
VOTO: ★★★☆☆
Chi l’aveva condannata a morte temeva ciò che sapeva, ma non aveva
mai avuto paura di lei. Forse era ora che le cose cambiassero
Alex, o meglio Juliana, lavorava
per il governo degli Stati Uniti. Ora, però, quello stesso governo le dà la
caccia per ucciderla motivo per cui è costretta a spostarsi in continuazione e
a cambiare sempre nome. Dopo qualche anno in fuga il suo ex capo le offre la
possibilità di vivere finalmente una vita tranquilla in cambio di un ultimo
lavoro perché lei è la migliore nel suo campo: è una torturatrice. Tuttavia,
quello che sembrava un lavoro semplice si trasforma in una trappola e lei farà
tutto ciò che può per vendicarsi.
Avendo già letto tutti i
suoi altri libri mi aspettavo grandi cose da questo. In realtà, non ne sono
rimasta pienamente soddisfatta. Ma andiamo con ordine.
Per prima cosa, a
differenza degli altri romanzi della Meyer, qui la storia non è narrata dal
punto di vista della protagonista ma in terza persona. Non mi dispiace, ma
sicuramente preferisco il primo caso in quanto mi dà l’idea di farmi entrare
maggiormente nel libro e immedesimarmi nel protagonista di turno.
Inoltre, le prime 50
pagine le ho trovate veramente poco scorrevoli, forse un po’ troppo descrittive
(proprio a causa del fatto della narrazione in terza persona) e con dialoghi
quasi nulli. Subito dopo, però, nel momento in cui Alex cattura il soggetto e
inizia a “interrogarlo” la lettura diventa molto più scorrevole e la storia
parecchio interessante. Infatti, Daniel, continua a ripetere di non essere chi
lei crede che sia. E qua nella mia mente si alternavano fasi in cui gli credevo
a fasi in cui il dubbio che mentisse (e fosse molto bravo in questo) mi veniva.
Ma forse, ho semplicemente preteso troppo. La spiegazione che verrà data, in
realtà, è alquanto banale. In ogni caso, pian piano la lettura diventa di nuovo
lenta e, in generale, ho trovato la storia scorrevole nei momenti di azione ma,
nei momenti di calma anche il ritmo e l’interesse subivano un arresto.
In aggiunta a questo non
mi ha convinto nemmeno il fatto che Daniel si innamori (ricambiato) di Alex
perché ritengo che c’entri poco e niente con la storia principale cioè quella
di Alex incastrata da qualcuno ai piani alti. Se il romanzo si fosse
concentrato su questo quasi sicuramente, secondo me, il libro avrebbe avuto una
marcia in più….un vero e proprio thriller adrenalinico insomma!
E poi, ritornando ad Alex
e Daniel….lei ti tortura in modo atroce e la prima cosa che fai quando ti
liberi praticamente è chiederle un appuntamento? Solo a me suona strano? Si
potrebbe pensare alla sindrome di Stoccolma (dubbio che assale anche Alex) ma
ben presto si capisce che sicuramente non si tratta di questo e che lui è
sincero. Quindi il tutto per me è un grande BAH!!
Tutti questi fattori hanno
contribuito al mio giudizio finale, non proprio positivo. Ho tuttavia assegnato
tre stelline perché la storia ha buone premesse ed è comunque gradevole anche
se non completamente originale. Infatti di certo non mancano film, serie tv ecc
di ex spie in fuga dai loro ex capi.
Nessun commento:
Posta un commento