martedì 3 novembre 2015

Everest



Una grande tragedia, un evento tremendo e sfortunato che ha cambiato molte vite, che a quasi vent'anni dall'accaduto è diventato un film.
Sono stati scritti molti libri su questa disgrazia, ma principalmente sono stati due le basi che hanno permesso a questo film di nascere:
Aria Sottile di John Krakauer (se il nome non vi è nuovo, è lo stesso autore di Nelle Terre Estreme)
&
A Un Soffio Dalla Fine di Beck Weathers.
Secondo Wikipedia è stato tratto solamente da Aria Sottile, ma per me c'è molto di più, e vi spiego il mio pensiero.


SPOILER FREE
Parlerò dei Libri e del Film in modo generico
in modo da farveli scoprire, ma senza rovinarveli
se siete interessati a leggere i libri e/o vedere il film


SOLO alla fine ci sarà una zona SPOILER
dove parlerò della tragedia e farò un confronto tra libri e film
 

Una piccola postilla che vorrei condividere, che ho trovato cercando informazioni più precise riguardo il film:
La tragedia del maggio 1996 è stata per anni la più grande mai accaduta sull’Everest, per numero di morti. Il 18 aprile 2014, proprio mentre il film veniva girato, sono però morte sull’Everest 16 persone nello stesso giorno. Ancora di più sono poi stati i morti del 25 aprile 2015, a seguito del terremoto in Nepal: quel giorno sull’Everest sono morte almeno 19 persone.


I Libri

Titolo:  Aria Sottile
Autore:  John Krakauer
Editore:  Corbaccio (Copertina Rigida)
Anno di pubblicazione:  1998 (12° Edizione)
Pagine:  346
Prezzo:  19,90 euro (Copertina Rigida)

Genere: Saggio
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Recensione di: Viaggiatrice Pigra

Valutazione: ★★★



Aria Sottile è un racconto piuttosto obiettivo scritto da un giornalista che, oltre a raccontare la sua avventura sull'Everest, lentamente ci coinvolge nelle vite di tutte le persone che ne hanno fatto parte, sia nella sua spedizione che nelle altre che hanno scalato in quei giorni.
Un libro davvero bello ed interessante, che mi ha fatto innamorare di questa vicenda (come si può dedurre dalle 5 stelline) e che mi ha convinto a cercare altri libri da leggere, di cui la ristampa del libro di Weathers.
Altri titoli al momento non ne conosco, ma se avete letto qualcosa, suggerite pure ^.^

Ovviamente è il più logico da usare come base di partenza per il film, da cui costruire sopra le varie storie e tutti gli effettoni di Hollywood, perché da una visuale panoramica ai fatti, li analizza e riesce a far comprendere anche a chi è completamente digiuno di alpinismo (come la sottoscritta) quanti sia difficile, importante ed estenuante questa impresa, facendoti quasi sentire lì con loro, nelle tende costantemente al freddo; a camminare con sempre più fatica; la gioia ed il dolore di ogni singolo passo verso la vetta; anche una sfida non solo con la montagna, ma con se stessi, nel saper riconoscere i propri limiti e saper dir stop quando è il momento, infatti è 'facile' salire, il difficile è riuscire a tornare indietro vivi.

Un libro splendido che permette di conoscere tutti e di chiudere il libro con una stretta al petto.
Dalla partenza alla fine, John regala qualcosa di unico e che, purtroppo, è molto difficile da trovare, soprattutto la versione economica della TEA che online è introvabile.
Spero che dopo il successo del film possano ristamparlo (SENZA LA COVER CINEMATOGRAFICA, GRAZIE!) così che più gente abbia la possibilità di leggere ed apprezzare, e conoscere questa vicenda, vista attraverso gli occhi di un uomo e scritta attraverso la mano di un giornalista che però non dimentica il cuore nelle sue parole.




Titolo:  A Un Soffio Dalla Fine
Autore:  Beck Weathers
Editore:  Corbaccio (Copertina Rigida)
Anno di pubblicazione:  2015
Pagine:  296
Prezzo:  18,00 euro (Copertina Rigida)

Genere: Autobiografia
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Recensione di: Viaggiatrice Pigra

Valutazione: ★★★☆ 




Ristampato pochi mesi fa dalla Corbaccio, presenta la storia di Beck uno tra i pochi sopravvissuti alla tragedia che ha veramente visto la morte in faccia per poi tornare indietro.
Qui non si parla molto dell'Everest, questa faccenda è più marginale, in primo piano vediamo la sua vita raccontata a spezzoni prima e dopo questo tremendo evento.
Non c'è solo la sua voce a parlare, ma soprattutto quella della moglie Peach, oltre (anche se in maniera minore) quella dei figli e amici vari che ogni tanto danno la loro versione a certi fatti.
Un libro personale, intimo e che mostra come è cambiata radicalmente la sua vita e quella della sua famiglia.

Anche questo ha ispirato il film perché una delle figure cardine del film è proprio Beck, mostrando la sua personalità e molte cose che in Aria Sottile mancano, ma che qui lui racconta.

Un libro che mostra questo sopravvissuto per com'è, cosa l'ha portato lassù, e il dopo con la famiglia e gli amici.
Sono felice di averlo letto, ma essendo più personale e non riferendosi all'Everest e alla tragedia 'globale', ma soffermandosi sulla vita e usando questo evento come una specie di spartiacque tra il prima ed il dopo solo riguardo la sua vita, sono rimasta un po' delusa.

Mi è stato regalato dalla Corbaccio per recensirlo sul mio blog (sopra c'è il link se volete leggere quell'opinione) e sono stata davvero felice di averlo fatto, mi ha permesso di avere un'ottica su quest'uomo che in Aria Sottile era un po' marginale, purtroppo anche nel finale, avrei infatti voluto saperne molto di più....e questo libro me l'ha permesso!



Il Film
 

Titolo originale: Everest

Uscita nei Cinema: 24 settembre 2015
Genere: avventura, drammatico, thriller
Regia: Baltasar Kormákur
Soggetto: Jon Krakauer
(Aria Sottile)
Distribuzione: Universal Pictures
Durata: 121 minuti
 
 
Valutazione: ★★★ 
Coerenza con il libro: ★★★★☆ 





Dopo aver letto Aria Sottile contavo i giorni che mi aspettavano all'uscita del film, nel frattempo ho avuto il tempo di leggere anche A Un Soffio Dalla Fine....ma ero combattuta.
Mi erano piaciuti così tanto che temevo in un altro flop e che mi distruggesse i libri, che fosse solo l'ennesima 'americanata' solo effetti speciali e rovinasse tutto.
La curiosità ha avuto la meglio alla fine e mi sono lanciata, e devo ammettere che è un lavoro davvero ben fatto.
 
Anche se c'è a chi non è piaciuto, l’alpinista italiano Reinhold Messner, il primo a raggiungere la vetta dell’Everest senza ossigeno insieme a Peter Habeler e il primo a salire in questo modo tutte e 14 le montagne sopra gli ottomila metri:
So che il film è basato sul libro di Jon Krakauer, Aria sottile, molto bello; però è girato su una pista da sci. Quindi che cosa può far vedere della mancanza di ossigeno, dell’alta quota, della condizione data dal freddo? Niente. Sarà un tipico film di Hollywood, dove l’Everest serve come palcoscenico, come cartolina. Non racconta, non può raccontare la realtà: è stato girato su una pista da sci, mal che vada a 2.500 metri!
 
Posso comprendere questo punto di vista, ma....è un film!
Non si può chiedere a degli attori di andare lassù, rischiare la vita, per girarlo.
Hanno fatto quel che potevano (gli effetti speciali non mancano, nel bene e nel male), l'unica cosa che credo manchi sia il rispetto verso la montagna, come diversamente è presente nei libri:
la si vede attraverso i gesti degli sherpa, nei pensieri di John e anche di Beck, entrambi segnati da questa tragedia ma non per questo in collera con la natura, tutt'altro!
L'Everest è una sfida, qualcosa che è al limite delle possibilità umane e che richiede anche molto rispetto oltre che preparazione fisica.
 
Testa bassa ed un passo alla volta
 
Ovviamente non si può minimamente paragonare ai libri, ma rispetto a molti altri, questo film è rispettoso, piuttosto serio e abbastanza veritiero, permettendo al pubblico di immergersi in quest'avventura e di provare empatia verso questi personaggi: gli attori scelti sono stati bravissimi in questo, lo devo ammettere!
 
 
°   *   °   *   °   *   °   *   °   *   °   *   °
 
SPOILER 
Da qui in avanti, se non volete rovinarvi la lettura e/o visione, non leggete
 
 
Adventure Consultants 1996 Everest Expedition
Standing:
John Taske, Stuart Hutchison, Helen Wilton, Beck Weathers, Lou Kasischke, Michael Groom.
Seated:
Doug Hansen, Susan Allen, Jon Krakauer, Andy Harris, Rob Hall, Frank Fischbeck, Yasuko Namba.
 
 
 
LA TRAGEDIA 
 

Errore umano, sfortuna, disattenzione,....nessuno potrà mai dire con esattezza cosa portò a quella che, fino a quest'anno, era la più grande tragedia dell'Everest.
 
Durante le spedizioni del 1996 ci furono 9 morti: 1 per un incidente precedente e 8 a causa di una tempesta improvvisa che colse impreparati guide ed escursionisti, alcuni ancora in cima alla montagna.
 
Si poteva evitare?
Probabilmente si, ma ormai è andata e, leggendo il libro di John, si capisce quanti piccoli fattori, messi tutti insieme, hanno poi causato questo disastro.
Alcune cose erano 'evidenti': un malinteso e il ritardo nella fissazione delle ultime corde, troppa gente alla fine del percorso che ha inevitabilmente aumentato la coda e l'attesa per salire e scendere, l'orario stabilito per il rientro obbligatorio che è stato rimandato,....
Tanti piccoli sassolini che messi insieme hanno causato una valanga.
 
 
 
9 maggio
Chen Yu-Nan della Spedizione Taiwanese, muore per una caduta.
 
 11 maggio

 
 
Scott Fischer (guida, in foto) della Mountain Madness, muore probabilmente per un Mal di Montagna
 
 
 
 
 
Doug Hansen, Andrew Harris Yasuko Namba, della Adventure Consultants muoiono per assideramento.
Dorje Morup, Tsewang Paljor e Tsewang Samanla della Indo-Tibetan Border Police muoiono per assideramento.
 
 
 
 
 
Rob Hall (guida, in foto) della Adventure Consultants sopravvisse in cima alla vetta anche il giorno successivo, ma nessuno poteva andare a soccorrerlo e così, dopo aver dato l'ultimo saluto alla moglie incinta, morì anche lui di assideramento.
 
 
 
9 morti
9 corpi ancora lassù, impossibili da recuperare, insieme a moltissimi altri che rincorrevano un sogno, ma che non sono mai riusciti a tornare indietro.
(Per non turbare nessuno ho evitato di mettere le foto riguardanti i morti che ancora sono lassù.)
 
Alla fine del film c'è un piccolo ricordo verso queste persone, un gesto che ho trovato davvero bello.
 
 
 
Come differenze tra i libri ed il film, c'è molto poco su cui discutere: per farci stare tutto sarebbe stato lunghissimo; col materiale tagliato e sistemato, è un ottimo arrangiamento della storia, nonostante qualche postilla qua e la, ma non voglio mettermi a puntare troppo il dito.
 
Il finale è quello che mi ha un po' irritato, perché chiude tutto in fretta.
Ovviamente è logico che finisca così, lo comprendo, eppure da 'lettrice-rompi-coglioni' manca qualcosa, hanno tralasciato alcuni dettagli che per me erano importanti.
La notte dei sopravvissuti tutti uniti e creandosi un riparo per sopravvivere, dove furono lasciati indietro Beck, Yasuko, e altri perché troppo deboli, mentre una guida in un momento di calma riuscì ad arrivare al campo ed avvertire Anatoli della posizione dei sopravvissuti prima di crollare.
(Anatoli era l'unico che potesse partire perché è stato il primo a raggiungere la cima e poi rientrare, perché aveva voluto scalare senza ossigeno...fortunatamente era l'unico che aveva le forse per poter andare in soccorso, oltre al coraggio di affrontare la bufera e salvare delle vite).
Come Beck che arriva al campo da solo la mattina successiva al fatto (non nel pomeriggio come si capisce dalla pellicola) e per una notte viene lasciato da solo in una tenda, dove questa si aprirà e verrà lasciato al freddo per un'altra notte; al mattino creduto morto da tutti viene scoperto da John che (con estremo sconcerto nel rendersi conto di queste mancanze) lo aiuta e avverte tutti che è vivo e può, straordinariamente, ancora muoversi.
Da lì dovranno scendere ancora e grazie ad un pilota coraggioso, prima verrà portato in salvo un altro uomo in condizioni più gravi di Beck, per poi tornare a recuperarlo e portarlo finalmente dove potesse essere rapidamente curato.
 
Beck, in foto con la moglie Peach, perse quasi entrambe le mani ed il naso,
ma sopravvisse alla morte.
 
 
 
 Insomma, piccole cose che avrebbero allungato il film, ma...forse reso ancora migliore.
Spero vi sia piaciuto e di non essermi dilungata troppo;
se siete arrivati fino qui siete incoscienti oppure curiosi....o avete letto/visto e volevate qualcosa in più.
Se volete parlarne io sono a disposizione, contattatemi e/o lasciate un commento,
 ma se contiene Spoiler: avvertite!!!! ^.^

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