venerdì 22 luglio 2016

Red Rising: il canto proibito - Pierce Brown

TITOLO: Red Rising: il canto proibito
AUTORE: Pierce Brown
EDITORE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2016
PAGINE: 402
PREZZO: 19,00 euro
GENERE: Distopico
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RECENSIONE DI: Chiara
VOTO★★★★


La leggenda dice che il dio Marte fosse il padre delle lacrime, nemico della danza e del liuto. Per quanto riguarda il primo appellativo, concordo. Ma noi della colonia di Lykos, una delle prime colonie sotto la superficie di Marte, siamo un popolo che ama le danze, i canti e la famiglia. Sputiamo su quella leggenda e ci siamo creati i nostri diritti natali. È l'unica resistenza che possiamo permetterci contro la Società che ci governa. Ci dà un po' di carattere. A loro non importa se cantiamo o danziamo, finché scaviamo obbedienti; finché prepariamo il pianeta per loro. Tuttavia, per rammentarci il nostro posto, c'è una sola canzone e una sola danza che hanno reso punibili con la morte.

Darrow ha sedici anni, vive su Marte ed è uno dei Rossi, dei minatori costretti a scavare nelle profondità del pianeta. Il tutto per rendere abitabile la superficie di Marte per le prossime generazioni, o almeno questo è quello che è stato detto loro. Darrow cerca di rispettare le regole perché, anche se le loro non sono le migliori condizioni, tutto ciò che fanno, lo fanno per le generazioni future che potranno abitare il pianeta. Sua moglie Eo, invece, è convinta che lui dovrebbe porsi a capo dei Rossi e condurre un qualche tipo di rivolta.

“Pensi la valga la pena morire per un sogno. Io dico di no. Tu dici che è meglio morire in piedi. Io dico che è meglio vivere in ginocchio.”

Tuttavia, un giorno, i due vengono sorpresi a baciarsi in un luogo loro proibito e vengono condannati ad essere frustati in pubblico. Ma, mentre frustano Eo, quest'ultima intona l'unico canto proibito e per questo viene impiccata. Darrow subisce lo stesso destino nel momento in cui decide di dare degna sepoltura alla moglie. Tuttavia, qualcuno lo salva e si ritrova, così, coinvolto in un piano per spodestare gli Oro, la classe dominante.

A differenza di molti protagonisti di libri distopici e non, Darrow non ha intenzione di ribellarsi al sistema. Anzi, ci si ritrova un po' coinvolto contro la sua volontà ma ciò che lo convince definitivamente ad accettare la proposta fattagli dai figli di Ares è che, in tal modo, può realizzare il desiderio della moglie, morta per aver osato intonare un canto proibito. Per questa ragione dovrà subire tutta una serie di cambiamenti per farlo assomigliare a un Oro.

Soldati Grigi vagano famelici per le città assicurando l'ordine e l'Obbedienza alla gerarchia. I Bianchi arbitrano la loro giustizia e diffondono la loro filosofia. I Rosa offrono piacere e servizio nelle case dei Colori Superiori. Gli Argento contano e gestiscono la valuta e la logistica. I Gialli studiano le medicine e le scienze. I Verdi sviluppano la tecnologia. Gli Azzurri navigano tra le stelle. I Rame si occupano della burocrazia. Ogni Colore ha uno scopo. Ogni Colore sostiene gli Oro.

Inoltre, nel momento in cui sono apparse le varie case dell'Istituto (casa Marte, casa Apollo ecc) ho avuto per un momento l'impressione di stare leggendo Percy Jackson con cui condivide proprio i nomi delle varie case con nomi di Dei. Per di più, l'anno all'Istituto ricorda molto Hunger Games. La differenza è che qua, a parte il fatto che non ne sopravvive uno solo, si punta a mostrare le proprie abilità di intelligenza, di giustizia ecc. Anche se non mancano i morti. Un'altra somiglianza tra i due libri è rappresentata dai censori che svolgono un ruolo simile a quello svolto dai vecchi vincitori (come Haymitch) che si occupano, tra l'altro, di procurare cose che possono essere utile ai loro “protetti”.
Nonostante queste somiglianze vale davvero leggere questo romanzo, primo di una trilogia a cui fanno seguito Golden Son e Morning Star ancora non pubblicati in Italia. Inoltre, sembra che siano stati acquistati i diritti per farne un film.

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